Con alla regia Moses Pendleton può accadere di tutto, corpi che si trasformano in fuoco, fiamme e luce. Con una combinazione di danza contemporanea e illusionismo, prendendo i temi della natura per trasformarli in movimento.momix-alchemy-locandina-488

Dopo “Sun Flower Moon”, “Bothanica”, “Opus Cactus” e “The Best of Momix”, è il turno dello spettacolo multimediale “Alchemy” a stupire il pubblico. La cosa che stupisce, il pensare che ormai è stato tutto inventato, scritto, cantato e danzato, perché, loro i Momix, sono l’eccezione che conferma la regola, dietro le quinte sono appunto pronti a infrangere questa convinzione per lasciarci a bocca aperta, per potarci nel loro mondo dell’impossibile fatto possibile.
“Alchemy” è una favola moderna, in cui si assiste alla trasformazione «del piombo in oro, della stanchezza in estasi, dei corpi in anime» ispirazione tratta da “Rosa Alchemica” di William Butler Yeats, ma «il prodigio maggiore – dice il coreografo in conferenza stampa – è far sgorgare l’oro da dentro di noi». Dal buio alla luce, dal punto di vista narrativo, coreografico e filantropico.

L’eterna ricerca dell’oro è la materia ispiratrice, dell’oro che vive nel profondo della nostra anima. L’alchimista della Danza svela al pubblico i segreti dei quattro elementi primordiali – terra, aria, fuoco, acqua – creando uno spettacolo che calamita in una dimensione di mistero.

TEATRO OLIMPICO – dal 12 novembre al 1 dicembre 2013