In memoria di un grande uomo e grande scienziato: Francesco Crescentini

Il dottor Francesco Crescentini ha lasciato questo pianeta, però le sue ricerche sono un punto di partenza per una nuova medicina, per una nuova umanità, per un mondo nuovo. Prima di ascoltare le sue parole illuminanti, vorrei parlare della mia esperienza con la malattia, con ricovero al pronto soccorso, mi ha aperto gli occhi su una umanità allo sbando, sola, disperata e la malattia la rende impotente e alla mercè. La sofferenza fisica è atroce, non degrada solo il corpo, toglie la dignità all’essere umano, rendendolo subumano, degrada il pensiero oltre al corpo. Indifesi oltre ogni limite. L’attuale medicina ci vede come “macchine” composte di “pezzi”; individuare il guasto e possibilmente ripararlo.

Non voglio parlare di come le persone possano improvvisamente vivere “l’incubo di un pronto soccorso”, dove in stanzoni bunker, pazienti urlanti, senza più distinzione tra uomini e donne, degenerano in una sofferenza subumana. Infermieri e dottori presenti si impegnano oltre le possibilità umane, ma il problema è a monte. L’uomo deve percorrere nuove strade. Io sono vivo certo, grazie ai dottori, ma ogni notte mi sveglio con i volti di donne e uomini che urlano per il dolore, per la disperazione, bagnati dalle loro urine e a volte sporchi delle loro feci.

 

Una volta tornato a casa, nel mio letto, non riesco più a dormire come prima. Quelle donne, quegli uomini,  si materializzano nell’oscurità e chiedono aiuto. Esiste solo questo tipo di medicina, dove si riparano i pezzi?  E’ questo quello che siamo? Sembra che non ci siano vie d’ uscita a questo ferreo materialismo. Ma noi non siamo solo materia, anche energia!
Vogliamo essere numeri per entità “Luciferine”?

Se siamo stufi di tutto ciò, tutti noi dobbiamo cambiare e guardare oltre la medicina e la società attuale e cercare nuove risposte alle malattie e non solo, affinchè le cure oltre a non essere invasive, siano a misura d’uomo.

E’ arrivato il momento di un cambio di paradigma: l’umanità deve ricercare la sua natura spirituale e la medicina smettere di pensare che siamo una macchina composta di pezzi, esplorare la via dell’energia e delle frequenze. Tutto è energia, anche un tumore, un fegato, un pancreas, un polmone. Ogni organo risuona ad una certa frequenza. Allora in armonia con l’universo e le sue leggi esplorare la strada della medicina indolore basata su energia e frequenze. Il nostro corpo, i nostri organi, non sono soltanto chimica ma anche biofisica.

E’ subumano vedere e sentire dal vivo in un ospedale, lo straziante grido d’aiuto di un essere umano che si rigira nelle sue urine, nelle sue feci. Purtroppo non è un film dell’orrore, ma realtà.

Scianziati e ricercatori dovrebbero affiancare alla chimica, ricerche mirate su energia e frequenze del corpo umano e degli organi. Mi rendo conto che l’attuale biologia e medicina è orientata alla meccanica del corpo, i fondi vengono stanziati per ricerche sulla chimica. Ma esistono anche ricercatori e scienziati illuminati, che hanno capito che il corpo umano e l’uomo nella sua totalità è oltre la meccanica. Albert Einstein diceva che “tutto è energia, questo è tutto quello che esiste

Francesco Crescentini, come altri, hanno tentato tra mille difficoltà strade diverse, avendo capito che l’uomo è energia e la meccanica quantistica supporta la ricerca.

Ecco cosa disse il dottor Francesco Crescentini durante una conferenza nel 2015: “ il tema della giornata è quello di far vedere come il corpo umano abbia dei segnali all’interno, sono dei segnali che vengono autoprodotti dal corpo per segnalare alcune funzioni e possono essere:

  • Segnali chimici, le cosiddette molecole segnale.
  • Segnali fisici.

Fino ad ora tutta la biologia e la medicina in generale si è occupata di segnali chimici, i segnali fisici ignorati, misconosciuti. Curiosamente, la parte più nobile è la segnalazione fisica, perché qualsiasi tipo di lesione del corpo umano, viene segnalata al sistema con dei segnali di tipo elettromagnetico.  Ad esempio: se abbiamo una ferita in qualsiasi parte del corpo, il corpo ha la necessità di sapere dove si trova la ferita, quanto è profonda, quanti tessuti ha inglobato, come è fatto il margine, se nella ferita ci sono dei batteri o altro. In base a tali informazioni si attivano una serie di cascate chimiche che vanno (se possibile) a riparare nella zona esatta e nella quantità esatta di tessuto che deve essere neoformato. Tutto ciò sembrerebbe scontato ma non lo è affatto, perché, quando il corpo umano deve attivare una cascata morfogenetica, cioè una cascata preposta alla ricostruzione dei tessuti in maniera tridimensionale, non solo deve sapere quale pathway (cascata chimica) deve attivare, ma deve conoscere esattamente per quanto tempo lo deve fare e quando fermarsi: dove farlo,  per quanto tempo farlo e dove fermarsi. E’ evidente che tale azioni non è di tipo chimico perché la chimica non ha questo tipo di informazioni. L’informazione viene data dai sistemi elettronici (segnali): il tessuto leso mette sul bordo degli elettroni, questi elettroni, sono come delle lampade che si accendono e determinano la forma e la struttura della zona lesa da riparare. In base a questo e con una precisione assoluta, il corpo attiva esattamente la riparazione, nel tempo previsto, in quella zona precisa e di quel tessuto preciso. Possiamo immaginare che tra le varie staminali che si possono attivare, attiva esattamente quelle che servono per riparare quel tipo di tessuto che è stato leso“.

Ecco le parole illuminanti del dottor Crescentini: “Questo tipo  di segnalazione fisica è un vero miracolo della natura, curiosamente, per quanto sembri scontato è completamente sconosciuto. Ad esempio, nel caso di una lesione corneale, gli elettroni evidenziano la lesione nella conformazione e struttura e la riparazione avviene per via elettrica, facendo migrare le cellule per elettrotassi (Movimento delle cellule o degli organismi in risposta alla corrente elettrica. Può essere negativa, quando il movimento è verso l’anodo, o positiva, quando il movimento è diretto verso il catodo.) verso il “catodo”. Quindi non abbiamo soltanto un tipo di riparazione completamente guidato dalla fisica, ma guidata in maniera vettoriale, cioè verso il “catodo”. Quindi assistiamo a qualcosa di molto interessante e pochi sanno che il corpo umano che è un elemento completamente immerso nella natura, infatti non viviamo sopra un’astronave, viviamo nel nostro ambiente, quell’ambiente con cui noi ci relazioniamo, quindi i nostri liquidi corporei come la pressione, A esempio, la pressione endoculare (pressione risultante dall’equilibrio tra la secrezione di liquido da una parte del corpo ciliare, struttura che si trova dietro l’iride e il suo deflusso dall’occhio.) è completamente dipendente dal campo geomagnetico, dipendente dal campo magnetico che produce la luna, dipendente dai fenomeni magnetici che ci circondano. Siamo nati su una palla magnetica, quindi ci deve essere un motivo, come essere nati con il sole che ci illumina, ci deve essere un buon motivo. I segnali del corpo fisico sono importanti e lo sono a molti livelli. E’ fondamentale, direi vitale, capire che questi equilibri energetici del nostro corpo, dei nostri organi, sono dei parametri di salute. Attraverso lo studio di queste energie, sappiamo se un tessuto viene riparato, se è in uno stato di infiammazione, oppure in uno stato di degenerazione; ed è un fatto su cui riflettere molto bene. Mentre la medicina tradizionale è convinta attraverso la meccanica e la chimica di conoscere tutto, in realtà è lontanissima, perché addirittura mancano le basi elementari, ossia la termodinamica, perché stiamo parlando ora di termodinamica”.

Il dottor Francesco Crescentini continuava così: “Ora andremo a vedere come gli esseri umani, non solo usano l’energia per comunicare, ma come parametro qual del loro stato vitale, per comunicare se sono vivi, se sono in fin di vita, morti, oppure in salute. Per il corpo umano, per gli organi, per le cellule umane, in realtà per tutta la natura, i segnali e l’energia sono basilari. La natura utilizza qualsiasi tipo di segnalazione abbia a disposizione: fotoni, protoni, elettroni, li utilizza per segnalare. Ogni elemento dell’atomo viene utilizzato per segnalare; addirittura, quando avviene necrosi di un tessuto (insieme di alterazioni che in un organismo vivente comportano la morte di cellule o gruppi cellulari, zone di tessuto e porzioni di organo. Si tratta di una morte “traumatica” non reversibile, caratterizzata da una serie di modificazioni della forma cellulare), le particelle di proteine che sono ricavate dal collagene che si denatura, vengono utilizzate come molecole segnale, anche quelle sono segnalazioni. Nulla è casuale e nulla viene buttato via“.

Spero per il bene dell’umanità, la medicina, la biologia possano riprendere il percorso del dottor Francesco Crescentini.