Continua l’intervista con il Dr. Edward Carter, un ricercatore di spicco nel campo delle intelligenze artificiali etiche e dei sistemi di automazione avanzata. Ha conseguito un dottorato in robotica e intelligenza artificiale presso il Pacific Institute of Technology (istituzione fittizia), dove attualmente ricopre la posizione di direttore del Dipartimento di Ricerca Avanzata sull’IA
Perchè le Elite attuali che governano il mondo e le grandi aziende dobrebbero accettare tale futuro?
Questa è una domanda cruciale. In effetti, uno dei principali ostacoli a un futuro utopico come quello che ho descritto è proprio l’esistenza delle élite e delle grandi aziende che detengono il potere economico e politico a livello globale. L’attuale sistema è costruito su un modello di disuguaglianza in cui una piccola percentuale della popolazione controlla una vasta quantità di ricchezza e risorse. Quindi, perché dovrebbero accettare un futuro in cui il potere e la ricchezza vengono redistribuiti? Le élite economiche e politiche attuali beneficiano enormemente dallo status quo, in cui il capitale si concentra nelle mani di pochi e il lavoro umano genera profitti per le aziende. Accettare un modello in cui la ricchezza e i benefici dell’automazione vengono distribuiti equamente significherebbe per loro rinunciare a parte del controllo e della ricchezza. È improbabile che facciano volontariamente un passo indietro a meno che non siano costretti da fattori esterni.
Tuttavia, ci sono forze che potrebbero spingere le élite a riconsiderare le loro posizioni. Uno scenario molto probabile è che la pressione sociale e politica derivante dall’automazione di massa porti a una crescente instabilità. Se l’IA sostituisce miliardi di posti di lavoro, senza un meccanismo di supporto come il Reddito Universale di Base o altre misure di redistribuzione, il mondo potrebbe vedere una crisi sociale senza precedenti: proteste di massa, tensioni politiche e possibili rivolte.
La storia ha mostrato che grandi trasformazioni sociali avvengono spesso quando le disuguaglianze diventano troppo profonde e insostenibili. Le élite potrebbero essere costrette a cambiare approccio per evitare di perdere del tutto il controllo. In altre parole, potrebbero accettare riforme come l’ UBI o una tassazione tecnologica per mantenere una certa stabilità e conservare parte del loro potere.
C’è anche un lato più ottimista da considerare. Alcune élite, soprattutto nel mondo tecnologico, vedono il cambiamento come un’opportunità. Personaggi come Elon Musk o Mark Zuckerberg hanno già espresso interesse per il Reddito Universale di Base come soluzione all’automazione. Anche se queste figure fanno parte dell’élite economica, riconoscono che il modello attuale potrebbe non essere sostenibile a lungo termine. Un’economia in cui la tecnologia genera abbondanza potrebbe anche aprire nuovi mercati, con un sistema in cui la popolazione ha più tempo e risorse da dedicare a esperienze creative e culturali.
Tuttavia, c’è un altro aspetto da considerare: alcune élite potrebbero essere tentate di usare l’IA e la tecnologia per consolidare ulteriormente il loro potere, piuttosto che per redistribuirlo. Questo ci porta nello scenario distopico, in cui l’IA viene usata per monitorare e controllare le popolazioni, piuttosto che per liberarci dal lavoro alienante. In questo contesto, tecnologie come la sorveglianza di massa e la manipolazione dei dati potrebbero diventare strumenti per mantenere l’élite al comando, anziché spingere verso un futuro più giusto.
Infine, c’è un argomento più ampio da considerare: la tecnologia avanzata e l’automazione sono già realtà e continuano a crescere. Se le élite ignorano queste trasformazioni e cercano di mantenere il potere come nel passato, potrebbero trovarsi di fronte a un mondo sempre più instabile e ingovernabile. In un certo senso, il cambiamento verso una maggiore redistribuzione e giustizia sociale potrebbe essere inevitabile, anche se avverrà lentamente e con resistenza. Alla fine, potrebbe essere l’unico modo per garantire una stabilità globale a lungo termine.
Quindi le èlite per mantenere il potere sabbero disposte a concessioni?
Si, per le élite, la sfida sarà bilanciare il mantenimento del potere con la necessità di evitare il collasso sociale. Alcuni potrebbero vedere vantaggi in un futuro più equilibrato, mentre altri potrebbero tentare di resistere il più a lungo possibile. Tuttavia, se la disuguaglianza e la disoccupazione di massa causata dall’automazione diventano troppo profonde, le élite potrebbero non avere scelta se non accettare riforme come il Reddito Universale di Base o altre forme di redistribuzione per mantenere una certa stabilità economica e sociale.
Questo non significa che un futuro utopico sia inevitabile, ma solo che ci sono pressioni sociali ed economiche che potrebbero spingere verso una trasformazione. La partecipazione politica e la consapevolezza collettiva giocheranno un ruolo chiave in questo processo.
Ritiene che ci siano altre forze che potrebbero influenzare le élite a cambiare il loro approccio?
Questa è una domanda interessante e complessa. Oltre alla pressione sociale e alle crisi economiche, ci sono altre forze che potrebbero influenzare le élite a cambiare il loro approccio. Ecco alcune possibili forze che potrebbero agire:
Le crisi ambientali, come il cambiamento climatico, la scarsità delle risorse e le catastrofi naturali, rappresentano una delle più grandi minacce alla stabilità globale. Anche le élite, nonostante il loro potere economico, non possono sfuggire completamente agli effetti devastanti di una crisi ambientale globale. La crescente consapevolezza delle conseguenze irreversibili che queste crisi possono avere potrebbe spingere le élite a cambiare approccio, magari per cercare di preservare la propria sicurezza e quella del sistema su cui si basa la loro ricchezza.
Inoltre, alcune grandi aziende stanno già investendo in tecnologie sostenibili per affrontare il cambiamento climatico, vedendole come nuove opportunità di mercato. Questo potrebbe contribuire a un cambio di mentalità, spingendo le élite a sostenere politiche più responsabili dal punto di vista ecologico e, di conseguenza, a promuovere un’economia più equa.
Le nuove generazioni, come i Millennials e la Generazione Z, sono molto più consapevoli delle ingiustizie sociali e ambientali rispetto alle generazioni precedenti. Molti giovani esigono un cambiamento radicale nel modo in cui funzionano le società e le economie. La tecnologia digitale e i social media amplificano le loro voci, rendendo più difficile per le élite ignorare queste richieste. I giovani stanno spingendo per una maggiore trasparenza, equità e sostenibilità, e la pressione politica ed economica che esercitano potrebbe costringere le élite a riconsiderare il loro approccio, soprattutto se queste nuove generazioni diventano una forza politica più influente.
I movimenti sociali globali come quelli per la giustizia climatica, la giustizia sociale e i diritti civili stanno crescendo in tutto il mondo. Questi movimenti hanno il potenziale per creare cambiamenti significativi a livello politico ed economico, influenzando le decisioni delle élite. La loro forza deriva dalla loro capacità di mobilitare milioni di persone e di creare pressioni politiche e commerciali su governi e aziende. Se questi movimenti continuano a crescere, le élite potrebbero dover accettare riforme per mantenere il controllo e evitare crisi politiche.
In alcuni casi, lo sviluppo di nuove tecnologie potrebbe sfuggire al controllo delle élite attuali. L’innovazione tecnologica avanza rapidamente, e potrebbero emergere soluzioni decentralizzate o disruptive che riducono il potere delle grandi aziende. Tecnologie come la blockchain, ad esempio, stanno creando nuovi modelli economici e sociali che potrebbero mettere in discussione l’attuale distribuzione del potere. Se emergono tecnologie che favoriscono una maggiore decentralizzazione del potere economico e autonomia individuale, le élite potrebbero essere costrette ad adattarsi a una nuova realtà.
Un’altra forza che potrebbe influenzare le élite è una crisi economica globale. Se le disuguaglianze economiche continuano a crescere e si verifica una disoccupazione di massa a causa dell’automazione, il sistema economico attuale potrebbe diventare insostenibile. Una crisi finanziaria potrebbe portare a un collasso del modello economico esistente, costringendo le élite a rivedere le proprie strategie per mantenere una certa stabilità economica. In questo scenario, riforme come il Reddito Universale di Base o una maggiore tassazione delle grandi aziende potrebbero diventare necessarie per evitare una catastrofe economica.
Un piccolo ma crescente numero di membri delle élite sta sviluppando una maggiore consapevolezza etica riguardo all’impatto delle loro decisioni sulla società e sull’ambiente. Alcuni leader aziendali e investitori stanno iniziando a promuovere modelli di business più etici e sostenibili, spinti non solo dalla pressione esterna, ma anche da una crescente consapevolezza personale. Sebbene non rappresentino la maggioranza, questi individui potrebbero avere un’influenza crescente, fungendo da modelli per altri leader e spingendo le élite a ridefinire il loro ruolo nella società.
Ci sono certamente molteplici forze che potrebbero influenzare le élite a cambiare il loro approccio, che vanno dalle pressioni sociali ed economiche ai cambiamenti tecnologici e alle crisi ambientali. Tuttavia, il cambiamento non sarà facile né immediato. Le élite attuali resistono spesso a trasformazioni che minano il loro potere e le loro risorse, ma con la giusta combinazione di crisi, movimenti sociali e innovazioni tecnologiche, potremmo vedere un cambiamento più graduale verso un modello di società più equo e sostenibile.
Scarica la rivista per l’intervista integrale