“Permettete? Sono Edgar Wallace”. Con tono affabile una voce fuori campo si presenta, al termine del brevissimo prologo che vede il gobbo del titolo inseguire una bionda seducente e con l’abbigliamento ridotto ai minimi termini, per poi strangolarla. Inizia così la pellicola  del tedesco Alfred Vohrer da noi visionata in DVD, ovvero Il gobbo di Londra (Der bucklige von Soho, 1966); ed analogamente al celebre “Alfred Hitchcok presenta” proprio dal motto che accompagna la sequenza  d’apertura, inserita prima dei titoli di testa, si può dedurre quanto fossero popolari all’epoca simili produzioni. Come se il nome Edgar Wallace fosse un marchio di fabbrica atto a garantire la qualità dell’indagine. Difatti, per chi non lo sapesse, Wallace (1875 -1932) è stato nel mondo anglosassone tra i più apprezzati scrittori di gialli, insieme a Sir Arthur Conan Doyle e ad Agatha Christie, probabilmente. Meno noto, al giorno d’oggi, è che dalla sua estremamente prolifica produzione letteraria sia stata tratta tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso una lunga, fortunata serie di film, che grande successo ebbero in Germania presso gli appassionati. Ed è anche facile immaginare che l’accenno di serialità e le modalità narrative riscontrabili in tali prodotti abbiano contribuito a formare, nel pubblico tedesco, quella passione per il giallo che avrebbe poi favorito l’affermarsi di certi telefilm, da L’Ispettore Derrick a Il commissario Köster, fino alle più recenti avventure del collega a quattro zampe Rex.

Lode quindi alla MOSAICO MEDIA per averci fornito un assaggio delle tante produzioni ispirate, più o meno direttamente, ad Edgar Wallace, con la pubblicazione in DVD del bizzarro e movimentato lungometraggio. Ne è autore un mestierante cui si devono titoli come Il teschio di Londra, Il gorilla di Soho, Il cigno dagli artigli di fuoco e Uccidete l’agente Lucas, e cioè Alfred Vohrer,  il quale sarebbe poi diventato, per l’appunto, uno dei registi televisivi più gettonati per le puntate dei vari L’Ispettore Derrick, Il commissario Köster e La clinica della Foresta Nera. Ciò che sorprende un po’, visto il tono generalmente misurato e abbastanza cupo dei suddetti telefilm, è invece l’atmosfera pittoresca, vivace e talvolta sopra le righe che caratterizza la capitale inglese in film come Il gobbo di Londra. Nel caso specifico il racconto ruota intorno al rapimento di una bella ereditiera americana, la cui vicenda aiuta l’ispettore Hopkins di Scotland Yard a scoprire retroscena ancora più perversi: difatti qualche personaggio insospettabile e altolocato sembra intrattenere legami con una spietatissima gang che sfrutta, col pretesto di un centro di rieducazione regolarmente accreditato, il lavoro di giovani donne perdute. In questa Londra nella quale abbondano le coloriture pop (emblematiche, ad esempio, le scene nel locale adibito al gioco d’azzardo), l’indagine si sviluppa con più di una ingenuità a livello narrativo e rivelando, in alcuni interpreti, una vena grottesca e caricaturale forse eccessiva; per quanto poi la figura del notaio incontrato dall’ereditiera, cecato come Mister Magoo e straordinariamente simile al ragionier Filini dei film di Fantozzi, susciti qualche simpatia. Al di là però dei limiti riscontrabili sia nella narrazione che nella credibilità di alcuni attori tedeschi, la vivacità dell’intreccio finisce per far presa sullo spettatore, accumulando colpi di scena e trucchi dal sapore vagamente “bondiano”: tra finti specchi, passaggi segreti e sedie adibite a torturare gli ostaggi, nell’Inghilterra coloratissima e ricca di intrighi affrescata, sulla scia dei racconti di Wallace, da Alfred Vohrer,  non ci si annoia di sicuro. Ed oltre a restituire i cromatismi fulgidi della pellicola originale, questa edizione in DVD regala anche, come extra, una piccola e gustosa gallery fotografica.