Sfondo

Sebbene il vaccino BNT162b2 COVID-19 sia noto per indurre anticorpi neutralizzanti IgG nel siero che proteggono da COVID-19, non è stato studiato in dettaglio se potrebbe generare un’immunità specifica nei siti della mucosa, che rappresentano la principale via di ingresso di SARS-CoV -2.

metodi

Campioni di siero e saliva di 60 operatori sanitari vaccinati con BNT162b2 sono stati raccolti al basale, due settimane dopo la prima dose e due settimane dopo la seconda dose. I titoli degli anticorpi totali IgG e IgA anti-proteina S1 e la presenza di anticorpi neutralizzanti contro il dominio di legame del recettore sia nel siero che nella saliva sono stati misurati rispettivamente mediante ELISA quantitativo e competitivo.

risultati

Il ciclo di vaccinazione completo genera un titolo anticorpale IgG sierico elevato come dose singola in individui sieropositivi precedentemente infetti. La concentrazione sierica di IgA raggiunge un plateau dopo una singola dose nei soggetti sieropositivi e due dosi di vaccino nei soggetti sieronegativi. Dopo la seconda dose il livello di IgA era più alto nei sieronegativi rispetto ai sieropositivi. Nella saliva il livello di IgG è di quasi due ordini di grandezza inferiore a quello sierico, raggiungendo i valori massimi dopo la seconda dose. La concentrazione di IgA rimane bassa e aumenta significativamente solo negli individui sieropositivi dopo la seconda dose. I titoli anticorpali neutralizzanti erano molto più alti nel siero che nella saliva.

Interpretazione

La vaccinazione mRNA BNT162b2 provoca una forte risposta immunitaria sistemica aumentando drasticamente lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti nel siero, ma non nella saliva, indicando che almeno l’immunità della mucosa orale è scarsamente attivata da questo protocollo di vaccinazione, non riuscendo così a limitare l’acquisizione del virus al suo ingresso attraverso questo rotta.

finanziamento

Questo lavoro è stato finanziato dal Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi dell’Insubria, e parzialmente sostenuto dalla Fondazione Umberto Veronesi (COVID-19 Insieme per la ricerca di tutti, 2020).