Torna la bella stagione e siamo tutti alla ricerca di cibi freschi, di qualità e da mangiare in fretta nella pausa pranzo. E la primavera, ma soprattutto l’estate è la stagione del pomodoro, ortaggio che non manca mai su qualsiasi tavola apparecchiata.
Ma c’è pomodoro e pomodoro e il Lazio è ricco di piantagioni destinate all’industria delle conserve: basta percorrere le piane a ridosso della costa, da Montalto di Castro a Gaeta per osservare ampie chiazze rossastre da cui si sprigionano d’estate gli odori acri della terra. Sotto il sole cocente del solleone si rinnova ogni anno il rituale scenario della raccolta con macchinari, cassette, pancali, pianali, nastri automatici, trattori e migliaia di lavoratori di tutte le razze e le età. A sud invece, in provincia di Latina, le piantagioni sono avviate al pomodoro da tavola, che trova nei mercati di Fondi la sua consacrazione. La coltivazione odierna del pomodoro laziale è quindi incentrata prevalentemente sull’impiego di varietà selezionate che non presentano tipicità e tradizionalità, ciò non toglie che la nostra regione offre anche un prodotto di pregio come “la spagnoletta di Gaeta”, il “pomodoro scatolone” di Bolsena o il “pomodoro corno” di Toro.
L a spagnoletta, che ha una produzione limitata, è un pomodoro piuttosto delicato, di forma piatta e irregolare, è molto ricercata per un’insalata di qualità e per i sughi freschi. E’ molto apprezzata in tutto il sud del Lazio e a Roma , dove viene chiamata “casalino” soprattutto in questo periodo. A Bolsena facciamo invece la conoscenza con il pomodoro da mensa, detto “lo scatolone”. Si tratta di un ortaggio da consumo fresco e ancor oggi viene considerato il miglior pomodoro da tavola della zona, poiché è caratterizzato da un gradevole sapore dovuto ad un equilibrato rapporto tra zuccheri e acidi. E’ grande e leggero, e all’interno si aprono quattro cavità dove può sostare l’olio per la tradizionale panzanella. E’ presente nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali ed è stato inserito tra le biodiversità da tutelare. Nel reatino, abbiamo invece la curiosità di un pomodoro a forma di corno di toro, gustoso a mangiarsi ed utilizzato anche per le conserve e l’essiccazione. Peccato che se ne produca solo una piccola quantità ed è quindi difficile reperirlo.

Ricetta: la bruschetta al pomodoro
Ingredienti: fette di pane casereccio, pomodori maturi, 2 spicchi d’aglio, basilico, olio, sale e pepe.
Lavare i pomodori, svuotarli dei semi e tagliarli a dadini. Condirli abbondamente con olio, sale e pepe. Aggiungere le foglioline di basilico. Strofinare la superficie del pane con l’aglio e condire con il pomodoro. Servire la bruschetta con il pane ben caldo.
M.G.A