Il canale del credito fu un aspetto molto importante e delicato, in quanto si riferisce all’idea che i cambiamenti nella politica monetaria possano influire sulla decisione degli istituti bancari di erogare prestiti.

Il Bank lending channel, infatti, costituisce uno dei punti piu’ estremi di fragilita’ del sistema. Parte dello scoppio della bolla Subprime, risiede nel processo di cartolarizzazione dei mutui immobiliari che aumentavano il loro valore all’aumentare del valore delle garanzie collaterali e al numero di mutui erogati. In sostanza, il sistema si basava sul continuo apprezzamento degli immobili(garanzia collaterale per eccellenza) e sulla crescita dei profitti dei Mortage broker. La cartolarizzazione, in particolare, permetteva alle banche di trasformare qualsiasi tipo di finanziamento in titoli azionari. Cosi’ facendo, il rischio di insolvenza legato ai mutui, veniva venduto sul mercato e trasferito ad altri risparmiatori sottoforma di titoli azionari. Inoltre, il valore dei titoli,  dipendeva fortemente dall’andamento del mercato immobiliare (principale garanzia collaterale utilizzata) e da quello dei mutui.

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Una volta che il mercato immobiliare ebbe un ribasso,  le garanzie collaterali non erano piu’ in grado di coprire le emissioni di credito su cui si poggiavano.  L’insolvenza diffusa dei debitori fece serpeggiare il panico finanziario e ci fu un credit crunch, susseguito da un innalzamento dei tassi di interessi e da una crisi di liquidita’ e riserve. La crisi era ormai matura per scoppiare, e gli investitori, pronti a sfruttare in termini speculativi il momento delicato, non fecero altro che sbranare le prede.

In questo senso la Fed, lascio’ che tutto si susseguisse senza intervenire in maniera sostanziale per placare la fame degli investitori. In conclusione, l’armageddon finanziario servi’ al sistema economico americano per riequilibrarsi e purificarsi dalle metastasi della crisi.

 

GIOVANNI MARIA LEPORI