Avvicinare i più giovani alla solidarietà e al volontariato, a partire dalla scuola. Questo l’obiettivo del progetto “Regala un’ora”, presentato questa mattina a Roma in occasione del Forum della Pubblica Amministrazione. L’iniziativa è promossa dal Consiglio regionale del Lazio e dai Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio CESV-SPES.

Il progetto mette in rete più di 50 scuole e oltre 250 associazioni di volontariato della regione. Gli studenti saranno coinvolti in progetti di aiuto delle categorie più deboli delle relative comunità di appartenenza, sotto la guida delle figure di riferimento degli istituti scolastici e dei volontari delle associazioni. L’intento è offrire agli studenti l’opportunità di entrare attivamente nel tessuto sociale, promuovendo il senso di appartenenza alla comunità e uno stile di cittadinanza attivo e solidale.

“Il volontariato ha un ruolo di rilievo nella nostra regione”, ha detto il presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese. “Ed è dovere politico”, ha sottolineato, “di chiunque amministri il territorio riconoscerlo, anche attraverso la promozione di iniziative che contribuiscano a creare un punto di contatto con le associazioni del territorio e a valorizzare la componente umana che anima il mondo del volontariato ‘attivo’. Gli ultimi dati forniti dal Censis (Ricerca ‘Il futuro del volontariato: il caso del Lazio’, realizzata dal Censi nel 2010 su incarico di CESV-SPES) evidenziano il coinvolgimento in attività volontaristiche di un quinto della popolazione regionale (22,6%), ma ci vedono ancora indietro sulla promozione del volontariato tra le fasce più giovani, che rappresentano solamente il 29,3% del totale regionale, contro una media che supera di molto il 34%”.
“Sono fermamente convinto”, prosegue Abbruzzese, “che sia fondamentale investire nella formazione e per questo ho sostenuto con convinzione il progetto ‘Regala un’ora’. Questa iniziativa, infatti, permetterà ai più giovani di individuare il campo di intervento che ritiene più stimolante e di farne parte come protagonista, incarnando in prima persona quel modello di ‘cittadinanza attiva’ che sempre, attraverso le leggi, cerchiamo di propugnare. Mi auguro che questo progetto meritorio possa cambiare il modo di pensare e la quotidianità di tanti nostri ragazzi, facendo comprendere loro l’impagabile valore del volontariato e quanto sia importante ripartire dall’aiuto e dall’ascolto di chi ha meno di noi per comprendere la vita e le sue difficoltà”.

“La collaborazione con la Regione è un’importante opportunità per allargare il campo d’azione che i Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio portano avanti da anni al fine di coinvolgere le nuove generazioni nelle attività di volontariato”. Così dichiara Renzo Razzano, Presidente di SPES. È d’accordo Francesca Danese, Presidente del CESV: “Questo progetto è la dimostrazione che quando si lavora in rete è possibile affrontare temi strategici e investire sul futuro. Organizzazioni di volontariato, scuola e amministrazioni locali hanno l’obiettivo comune di far crescere la cittadinanza attiva dei giovani, per incrementare il capitale sociale dei nostri territori. Se si collabora, si ottengono risultati migliori”.
Razzano poi specifica: “In particolare, questo progetto andrà ad affiancare l’azione di “Scuola e Volontariato”, che già da alcuni anni grazie ai Centri di Servizio fa entrare negli istituti scolastici le associazioni del nostro territorio”. E chiude annunciando future collaborazioni: “Stiamo per sottoscrivere un accordo che coinvolgerà la Provincia di Roma e l’Osservatorio Nazionale del Volontariato del Ministero del Lavoro in altri progetti di promozione del volontariato giovanile”.

Nel Lazio i giovani coinvolti nel volontariato risultano al di sotto della media nazionale: il 29,3% rispetto al 34,6% (età tra i 18 e i 29 anni). Una situazione, questa, che si ribalta se si considera la fascia di età sopra i 64 anni: nel Lazio fa volontariato il 22,4%, contro la media nazionale del 20,3%. (Dati della ricerca “Il futuro del volontariato: il caso del Lazio”, realizzata dal CENSIS nel 2010 su incarico di CESV-SPES)

“Regala un’ora” partirà tra maggio e giugno, con il reclutamento dei giovani interessati nelle scuole e in altri centri di aggregazione giovanile, come parrocchie, centri sportivi e poli ricreativi. Tra settembre e dicembre, poi, i giovani saranno coinvolti nelle esperienze di volontariato legate a specifici settori della società.

Il 5 dicembre, infine, in occasione della Giornata Mondiale del Volontariato, il Consiglio regionale del Lazio ospiterà la cerimonia di premiazione degli istituti scolastici che più si saranno distinti nella partecipazione al progetto.

Presenti alla conferenza stampa più di 120 ragazzi delle scuole superiori del Lazio, in rappresentanza dei sei istituti che nel corso dell’anno scolastico 2011-2012 hanno mostrato particolare attenzione verso il progetto “Scuola e volontariato” promosso dai Centri di Servizio per il Volontariato CESV-SPES. Gli istituti rappresentati sono il ‘Luigi Savoia’ di Rieti, l‘Anton Giulio Bragaglia’ di Frosinone, il ‘Via delle Sette Chiese’-sezione Rousseau di Roma, il ‘Leonardo da Vinci’ di Acquapendente (Viterbo), il ‘Galileo Galilei’ di Tarquinia (Viterbo) e il ‘Teodosio Rossi’ di Priverno (Latina).
Da tre anni, infatti, il progetto “Scuola e volontariato” di CESV-SPES fa entrare negli istituti scolastici del Lazio le associazioni di volontariato per sensibilizzare i giovani ai temi della solidarietà e offrire agli studenti conoscenze e competenze su alcune problematiche sociali proprie del territorio d’appartenenza. Per questo, ogni anno gli operatori dei Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio portano negli istituti il catalogo “Cambiando registro”, dove sono illustrati tutti i progetti che le associazioni di volontariato propongono per la scuola e tra i quali i singoli istituti possono scegliere quello più adatto alle proprie esigenze.

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