Essere declassati non è sempre un problema, soprattutto quando a farlo è l’organizzazione mondiale della sanità animale, che ha sancito per l’Italia il passaggio dall’attuale livello di rischio “controllato” a quello “trascurabile” per quanto concerne la BSE ovvero l’encefalopatia spongiforme bovina, meglio conosciuta come “morbo della mucca pazza”.
Una patologia che ha creato il panico in tutti i paesi del mondo, ma che è stato affrontato dall’Italia in maniera tempestiva e puntuale adottando tutta una serie di misure sanitarie, tra le quali il costante monitoraggio attraverso l’effettuazione di oltre 7 milioni di esami diagnostici, che ha permesso al nostro paese di rientrare negli attuali 19 paesi, sui 178 aderenti all’OIE, che hanno raggiunto la qualifica sanitaria di rischio “trascurabile”.